di Lorenzo Parolin[S3/126]
Tralasciamo di parlare del politico in carriera, quello è un mestierante, e su di lui non servono commenti; guardiamo invece al politico di buona volontà. Egli si pone sopra gli altri al fine di sferzare chi sia troppo aggressivo e per sollevare chi stia troppo in basso, cioè per fare giustizia; ma con quali risultati? Se costui non fosse abbastanza guardingo e potente rischierebbe di subire i morsi delle belve affamate che latrano sotto di lui. Per sopravvivere lì in alto dovrà quindi incattivire, cioè deteriorarsi. Quanto ai deboli che egli tenta di sollevare-innalzare, non li può prendere per la pelle della schiena, come si fa con i conigli, e metterli un po’ più in alto, perché quei cittadini sono pigri, ignoranti e sospettosi e, come anguille, scivolano tra le mani e si riportano in basso; questa sua azione avrà quindi scarso successo. A ben guardare, perdere il proprio equilibrio per contenere la canaglia, e per aiutare chi non vuol essere aiutato, non è un buon affare: dà risultati deludenti. Al vero politico, cioè a colui che ama il suo paese e che ha rispetto di sé stesso, non resta che immettere “acqua” nel Sistema fino ad allagarlo. Allora gli animali feroci non potranno più tendere agguati, perché saranno impacciati nei loro movimenti dal mezzo liquido, mentre le anguille usciranno spontaneamente dai fondali pieni di melma e si muoveranno a loro agio. Quell’acqua rappresenta i valori. Un mondo migliore lo si costruisce perciò solo educando i giovani alla bontà, all’onestà, alla prudenza, al sacrificio, alla sobrietà e seminando cultura generale in mezzo al popolo. Nella vita, piuttosto che non fare niente, va bene anche la politica esercitata con il metodo del potere, ma se hai fiato da spendere, e non vuoi sciuparne nemmeno un po’, porta acqua!
[rif. www.lorenzoparolin.it S3/126]