Lorenzo Parolin, nato a Rossano Veneto nel 1951, ingegnere nel 1976, piccolo imprenditore dal 1984, papà nel 1990 e pensatore a tempo perso dal 1996; vive a cavallo tra la Marca Trevigiana e l’area del Bassanese.
L1/72 - NOTE AUTOBIOGRAFICHE
07 02 99
Sono nato a Rossano Veneto l’8 agosto 1951 da Angelo Parolin e da Delfina Milani.
Secondo di cinque fratelli (il primo e l’ultimo, femmine), sono cresciuto in un ambiente contadino così povero da provare, in qualche stagione, la scarsità del cibo. Il clima familiare è sempre stato sereno e allegro e non ricordo mai alcuno screzio tra i miei genitori. Essi si sono solamente consumati per farci crescere dignitosamente.
Riuscii a frequentare la scuola media perché proprio quell’anno ne fu aperta una in paese e poi, vista la mia inclinazione agli studi, con tanti sacrifici e tanto lavoro, i miei genitori mi mandarono all’Istituto Tecnico Industriale di Bassano del Grappa. Ma come percorrere tanti chilometri senza una bicicletta? Ci pensò la Provvidenza ad aprire una porta: proprio qualche settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico mio padre ne vinse una alla pesca di beneficenza.
Alternavo lo studio al lavoro dei campi, ai lavori da cameriere nei fine settimana, ai lavori da aiuto cuoco, a Jesolo, durante le vacanze estive, e poi, una borsa di studio e tante lezioni date a privati mi permisero di frequentare l’Università di Padova, dove mi laureai, a pieni voti e senza ritardi, in ingegneria elettrotecnica.
Ottenni subito un posto da insegnante nello stesso istituto che mi aveva visto studente, ma trovatolo troppo arretrato come attrezzature e morto in quanto a colleghi, andai a guadagnare metà soldi in una grande industria a sessanta chilometri da casa. Fattemi le ossa in quattro anni di gavetta, io e i miei fratelli decidemmo di avviare un’attività in proprio. Fu una nuova avventura che ci impegnò giorno e notte, ma che pian piano trasformò le sofferenze e l’impegno in soddisfazioni. Oggi (1999) produciamo e vendiamo nel mondo articoli da noi ideati, ricavati da materie prime ferrose. Link : www.parolin.info
Da fanciullo, abitando a due passi dalla chiesa, frequentai gli ambienti della parrocchia fino a diventare, appena diciottenne, presidente dell’Azione Cattolica locale. A ventitré anni avvertii tutto il peso del dover essere degno della responsabilità assuntami e capii di essermi intruppato nell’ambiente parrocchiale non per scelta matura, ma per assenza di alternative.
Iniziai allora un cammino solitario alla ricerca di un senso da dare alla vita, e più cercavo, più il problema si ingrandiva e, oltre alla sfera religiosa, coinvolgeva quella politica, quella sociale, quella economica e quella sentimentale. Furono anni difficili, dedicati al lavoro, alla lettura e alla riflessione. Ma non mi persi d’animo, perché sentivo che i tanti semi piantati in gioventù, prima o poi avrebbero dato frutto.
Oggi sono padre felice di un bambino di nome Marco avuto da Maria Bergamin nel 1990. Poiché mi si sono aperti gli occhi dello spirito, trovo gioia nel vivere distaccato dal clamore del secolo e riesco ad affrontare con serenità olimpica anche quelle situazioni che un tempo mi avrebbero procurato agitazione, ansia, sconforto, rabbia e dolore.