di Lorenzo Parolin[L1/107]
La Destra ti fa schifo? La Sinistra ti fa ribrezzo? Il Centro ti fa vomitare? Tu hai a disposizione un colpo, se non lo spari lo perdi, se lo adoperi ti scegli il “padrone” meno incapace: è già qualcosa. È con tanti, piccoli e sapienti colpi di scalpello che un blocco di marmo diventa una statua! Se credi nel sistema fondato sul potere hai vantaggio a perfezionarlo, se invece capisci che esso origina statue oscene, allora hai l’obbligo di non alimentarlo e di cercare un’alternativa. Se vai a votare tu dai importanza al sistema del potere: lo legittimi; se invece lo disapprovi devi privarlo della tua presenza: lo renderai prima debole e poi vuoto. Il non votare per pigrizia o perché ti senti disarmato e impotente di fronte a quel mastodonte è una rinuncia a vivere, è un darsi sconfitti prima di combattere; ma non votare perché hai deciso di sostenere un altro sistema è una scelta coraggiosa, visto che il potere impregna e regge quasi tutte le società conosciute, sottomettendo ad esso, volenti o nolenti, tutti gli individui. Alla base del potere oggi ci stanno le Costituzioni, i cui principi, dopo essere stati riconosciuti “degni” da una larga maggioranza, vincolano tutti coloro che vogliono abitare in quella Nazione. Le Costituzioni contengono anche qualche principio sano, ma, essendo state fatte da uomini frettolosi, superficiali, saccenti ed egoisti, rappresentano la realtà in modo snaturato e incompleto: danno importanza a cose secondarie e umiliano quelle fondamentali; sono a favore di chi le ha scritte e, non essendo accettate da tutti, esse si impongono su chi non è d’accordo. Chi esercita il potere è così cieco e superbo che non può e non vuol dare importanza alla Legge che da sempre regge il mondo, così continua a forzare la natura, ma questa non si lascia violentare. Questi continua a fare i conti senza l’Oste, ma, alla fine, i conti non gli tornano. Gli obbiettivi a volte sono anche buoni, ma l’uomo non concepisce che si possano raggiungere senza usare il potere. E come sarebbe un sistema senza il potere? Io ne conosco uno di alternativo: è fondato sul “servizio” ed ha alla base la legge del Sinai e i Due Comandamenti della carità. Queste leggi hanno una dignità tale che non è necessario imporle, come purtroppo continuano a fare molti preti; chi le studia a fondo e riesce a capirle, riconosce che sono quanto di meglio l’uomo possa desiderare, e si mette a servirle. Quando fossero ubbidite integralmente esse produrrebbero quell’ordine e quella giustizia che tutti cercano invano di ottenere col metodo del potere. L’uomo ha inventato lo Stato di Diritto, ma il suo diritto è troppo scadente per governare proficuamente tutti gli uomini. Il cristiano maturo è fortunato, perché conosce già la pienezza della legge e sa che la meta finale del sistema fondato sul potere sarà l’accettazione (per sfinimento, dopo tanto recalcitrare) della Legge Eterna come Costituzione e la rinuncia totale a qualsiasi forma di imposizione e di punizione. La Chiesa ha già fatto esperimenti fallimentari, prima con il potere temporale, poi con le ingerenze nel potere politico, e ancor oggi i suoi ministri e i suoi seguaci faticano a rinunciare ad imporre la loro verità. Se la Chiesa, che conosce il Messaggio, è caduta nella trappola del potere, come potrà salvarsi la società civile che si vanta di essere laica? Bisogna arrivare a convertirla in profondità! Gesù Cristo non si scagliò contro il potere, né fondò alcun partito politico per migliorarlo, perché sapeva che sarebbe stato tempo sprecato; la sua politica fu quella di istituire la sua Chiesa assegnandole il difficile compito di collaudare e diffondere nel mondo il metodo del servizio, il solo che possa sgonfiare “Cesare”. Egli sapeva che la legge naturale (già esistente) è superiore a qualsiasi altra e che la Giustizia Divina, a differenza di quella umana, è sempre in piena azione ed è imparziale. Perché avrebbe dovuto esaltare il metodo inefficace, impotente e sterile del potere, quando è quello del servizio a risolvere i problemi e a creare ordine? Ora tutto mi è più chiaro e so come regolarmi nei confronti di “Cesare”: in quegli organismi in cui è possibile “servire” e annunciare la Buona Novella, si può entrare; dove è necessario comandare, e quando un posto di responsabilità può trasformarsi facilmente in un centro di potere, è meglio starsene fuori.
Non lasciarti tentare dal potere! Esso è una trappola micidiale.