di Lorenzo Parolin[L8/569]
L’uomo cerca disperatamente la felicità. Perché non riesce mai a trovare ciò che lo soddisfi? È forse impossibile essere pienamente felici? Cominciamo col rispondere alla seconda domanda: - No, tutt’altro, l’uomo è fatto per essere felice! Ma la felicità è frutto di conquista. C’è da sapere che l’uomo ha difficoltà a riconoscere il male come male e il bene come bene, così fa il male credendolo bene e osteggia il bene credendolo male. Come minimo ha bisogno di mettersi attivamente alla ricerca della Verità delle cose, e, trovatala, scegliere di fare il bene e di fuggire il male. Ne va della sua felicità. La felicità, infatti, è inscindibilmente legata al fare il bene. Chi non sia felice controlli di aver scelto di fare il bene e verifichi se quello che ritiene bene lo sia veramente. Un errore di valutazione in questa materia sarebbe micidiale. Vuoi ora sapere perché la felicità sia introvabile o insoddisfacente? Perché la quasi totalità della gente la cerca nel posto sbagliato e vi trova un surrogato di bassa qualità. La felicità non sta nel possesso delle cose materiali, né nell’esercizio del potere, né nel godimento dei piaceri. È un tesoro prezioso di tipo immateriale sepolto nell’intimo di ciascuno di noi. Chi, scavando dentro di sé, lo trovi, lo chiama Dio, si onora di fare la sua volontà, capisce cos’è la Verità, si sente finalmente illuminato e libero, si consuma per fare il bene del suo prossimo, ed è felice. Ti sembra poco?
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