di Lorenzo Parolin[L8/744]
Con il peccato originale è come se avessimo ricevuto tutti una sventagliata di mitra ad opera del Maligno, la quale ci ha lasciati tutti variamente e profondamente offesi . C’è chi è stato colpito al ginocchio, chi al polmone e chi in testa. È chiaro che una persona non potrà correre, un’altra non potrà respirare, e nel terzo caso non potrà ragionare, perché la parte di cervello danneggiata non c’è più, e il vuoto non può pensare ; sei tu che devi capire i limiti di chi ti sta davanti e usare le persone per quello che sono. Noi ci arrabbiamo spesso con i “malati” perché non migliorano, ma dovremmo prendercela di più col Maligno che li ha rovinati. L’umanità, dunque, non avrebbe alcuna colpa dello stato di degrado in cui si trova? Non è vero, essa porta in sé anche la scintilla divina che le consente di capire cos’è bene e cos’è male, perciò ha la responsabilità di scegliere in quale dei due schieramenti mettersi e il dovere morale di portare tanta pazienza nei confronti dei compagni di sventura. Ciò che manca per raggiungere la salvezza verrà integrato dal Supremo, se non lo avremo snobbato troppo.
La mitragliata ricevuta è stata così estesa e così variamente localizzata che ciascuno dovrà accettare i propri limiti e mettere a disposizione di tutti ciò che di buono gli è rimasto per ricostruire insieme la perfezione originale.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/744]