di Lorenzo Parolin[L8/865]
Si può conoscere la Verità? No, essa è infinitamente più grande delle nostre possibilità di comprensione. Sappiamo almeno se la realtà che percepiamo e che concorriamo a produrre sia una porzione sana della Verità? No, nemmeno questo sappiamo, perché potrebbe benissimo apparirci sana esteriormente ma essere guasta all’interno. Dio predispone tutto secondo verità e bontà, ma l’uomo può realizzare delle unità di serie B sotto le spinte negative provenienti dal Peccato Originale e complici le camuffature operate dal Maligno. Quel poco o tanto che facciamo potrebbe dunque essere nocivo o controproducente. Ma non è tutto: potremmo persino essere inebriati dal male e perciò non essere più padroni di noi stessi, anzi, senza rendercene conto, potremmo essere dei collaboratori consenzienti del nostro ubriacatore. Capire o non capire queste cose è di importanza capitale, per non lavorare contro noi stessi. Ne va della propria vita: della salvezza o della perdizione. Chiunque faccia qualunque cosa, e non sia conscio della sua estrema finitezza/limitatezza e della grandezza smisurata del male, è un pericolo pubblico: può provocare più guai di quelli che cerca di risolvere! Purtroppo, il mondo è sovraccarico di persone del tutto incoscienti. Capire, si è detto; ma capire che cosa? Capire che i gravissimi limiti dell’uomo sono superabili, ma solo facendo uso dei doni divini della Sapienza e della Grazia, accessibili a tutti sintonizzandosi sulla frequenza divina. Più semplice di cosi!? Serve però un minimo lavoro di esposizione alla pioggia benefica di doni divini. Purtroppo, nessuno si arrende a cercarli nel posto giusto. E ovviamente, “la soluzione”, pur così facile, non la potrà trovare.
(Dal libro della Sapienza 9, 13-18)
<<Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri. A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo? Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto? Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza>>.
Quali sono gli indicatori che compaiono in chi ha preso coscienza della complessità della realtà? Costui inizia tutto e sempre “ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo .” Che pagliacciata è mai quella di dire: “Nel nome del popolo italiano”, o: “Nel nome della legge”. Voler fare senza Dio e farsi delle leggi in proprio (in Italia ce ne sono più di 200.000) senza tenere conto di quelle rivelate da Dio (10 in tutto) è un atto di superbia che ha pari solo nell’orgoglio luciferino e che provoca guai a non finire. Li vedi tutti quei presuntuosi che blaterano sulla scena politica, economica, mediatica, scientifica, educativa, diplomatica, militare, religiosa, sindacale …? Sono semplicemente degli sciocchi disgustosi! È ovvio che, vista l’inadeguatezza degli uomini, qualcuno sia deputato a coordinare alla meno peggio le debolezze umane, ma chi avesse funzioni di guida dovrebbe quanto meno dichiarare la sua fragilità e invocare l’aiuto divino. Un bel segno di croce, ogni tanto, farebbe tanto bene.
Basta segnarsi per essere sani? No, ma senza il segno della croce non si va da nessuna parte.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/865]