PARUSIA

di Lorenzo Parolin[L8/890]

“E di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.” Così si recita nel Credo.
Si tratta della Parusìa , del ritorno di Cristo in forma visibile sulla terra in qualità di Sovrano per instaurare in modo pieno il suo regno.
A coloro che troverà col cuore pronto a implorare umilmente perdono dei propri peccati e a chiedere aiuto per la salvezza dell’anima, egli darà un cuore nuovo capace di realizzare nel mondo la pace e la giustizia.


Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Ezechiele 36,26)

La Parusia non è la fine del mondo, ma una sua purificazione come ai tempi di Sodoma e Gomorra, una sorta di diluvio universale di fuoco che lascerà “cieli nuovi e terra nuova”.


Libera me, Domine, de morte æterna, in die illa tremenda, quando coeli movendi sunt et terra. Dum veneris iudicare sæculum per ignem (Messa da requiem).


Liberami, o Signore, dalla morte eterna, in quel giorno tremendo quando la terra e il cielo si muoveranno, quando tu verrai a giudicare il mondo con il fuoco.
Chi è paglia , brucerà, chi è grano supererà la prova. Gli angeli saranno gli esecutori della selezione e della trasformazione dei cuori.
L’atteggiamento interiore sano che sarà ritenuto degno di essere giustificato , anziché condannato , non potrà essere improvvisato, deve essere preparato durante tutta una vita di opere buone.
Nell’attesa di questo evento, il regno di Dio cresce senza fare rumore nella dimensione interiore, ossia a livello di conversione personale e di attività virtuosa semi-nascosta, come di azione partigiana, mentre a livello sociale e politico ha successo il regno del principe di questo mondo, di Satana.
Quanto vado dicendo non è una verità chiara, ma l’idea che mi sono fatto guardando dentro la nebbia fitta in cui è immersa l’umanità.
Sarebbe bello sapere quando e come avverrà la Parusia, ma la nebulosità del futuro è parte del piano divino. Se fosse chiaro per noi lo sarebbe anche per Satana, invece, le mosse finali Dio non le vuole anticipare. Ci basti sapere che verrà, e che quanti non avranno optato per l’amore saranno perduti. Non tocca a noi sapere quando sferrerà l’attacco; ma come aveva profetizzato che sarebbe morto e risorto , così ha profetizzato che sarebbe tornato nella gloria.
Certo che fa impressione vedere le forze del Male crescere, ma siamo stati avvertiti che sarebbe tornato nella piena potenza di Satana .
Se il male dilaga significa che quel giorno si avvicina. E come Cristo ebbe un traditore interno al suo gruppo che lo consegnò ai suoi persecutori, così può essere che sia proprio un papa il novello Giuda che consegnerà la Chiesa all’Anticristo per essere perseguitata e martoriata al pari del suo Maestro. Ci ha però assicurato che le porte degli inferi mai avrebbero prevalso contro l’Ecclesia.


… et portae inferi non praevalebunt adversus eam.

A tal proposito l’apostolo Paolo parla di una misteriosa forza presente nella Storia, il Katéchon (colui che trattiene), che mette i pali tra le ruote a Satana, cioè che frena l’avvento del regno del male. Qualcuno vede in esso il papato, e come ultimo rappresentante Benedetto XVI.
Il mondo si è sempre aspettato che quelli che stava vivendo fossero i tempi ultimi, ma sono incline a pensare che l’umanità debba purgarsi ancora un po’ passando attraverso guerre, pestilenze e altre dure prove affinché quelli destinati a regnare al ritorno di Cristo siano ravveduti e di livello spirituale accettabile.
Credo che sarebbe una sconfitta per Dio se per vincere i Male dovesse schiacciarlo di mano sua, anziché contare sul lavoro preparatorio di un esercito di seguaci silenti. Il trionfo di Dio dovrebbe venire dal fallimento del male, dal crollo dovuto alle conseguenze della sua malignità. Più il male avesse successo, più provocherebbe la sua autodistruzione, lasciando spazio al bene. (Vedi edera)
Dopo il ritorno di Cristo, stando al capitolo XX del libro dell’Apocalisse, ci sarà un periodo di mille anni di esaltazione dell’uomo nuovo e di incatenamento di Satana. Poi si accenna alla battaglia finale (Armageddon), al giudizio universale e alla risurrezione della carne.
A questo punto siamo di fronte ad un dilemma: credere o non credere a queste rivelazioni che sembrano tutte vaghe e campate in aria?
Non è facile stare al mondo con un’offerta così variegata di formule che si dichiarano tutte risolutive dell’esistenza.
D’altra parte, senza la luce portata nel mondo dal Verbo incarnato, la vita umana sarebbe un enigma insolubile: avrebbero successo solo le fallimentari ideologie politiche, economiche e sociali che la storia ha cestinato (comunismo, fascismo, nazismo) e che sta cestinando (modernismo, capitalismo, democraticismo …) o prenderebbero piede le rivelazioni sostenute dalle religioni diverse dalla cattolica, nelle quali il Rivelatore sembra essere determinato a mettere in confusione l’umanità. A Satana tanto gli fa sponsorizzare l’Islam che il Buddismo o la Massoneria, l’importante è che nessuno creda in Gesù Cristo.
A differenza di tutte le altre teorie, il Vangelo di Cristo ha al suo attivo la predizione e l’ avverarsi di un fatto incredibile ed eclatante: la morte e la risurrezione del Maestro che l’ha predicata. Ciò è una buona garanzia per le sue predizioni sul futuro.
Frottole! Imposture! Fantasie! Gridano in molti. In effetti, prove certe della Risurrezione non ce ne sono; ma le tracce lasciate dalla meteora Gesù Cristo e gli sprazzi di luce che ha gettato nel buio pesto del mondo sono sufficienti a orientare gli umili cercatori della verità in questa direzione.
L’uomo è sì grande, ma in quanto creatura possiede una incompleta misura dell’amore. E se a causa di quella briciola di amore mancante (di non amore, come dice la Valtorta) si compiace delle sue qualità e non disperde sul nascere (ma lascia voluttuosamente condensare) i primi vapori di superbia che si possono manifestare in lui, cioè non usa il libero arbitrio per sottomettersi al suo Creatore, prenderà la stessa strada che ha imboccato l’eccelso Lucifero e che lo ha portato a competere con Dio e a diventare Satana .
E come a Lucifero è bastato discostarsi di pochissimo dalla perfezione per scivolare rovinosamente in basso, così le varie scuole di pensiero che descrivono l’esistenza possono differire di poco da quella divina. Attenzione, dunque! A scegliere “l’ideologia” sbagliata si rischia di perdere la salvezza e di trovare la dannazione eterna. E non ci si lasci attrarre dalla “filosofia” che descrive meglio delle altre la realtà materiale e che sembra più razionale, occorre scegliere quella che tiene conto della realtà globale, comprendente anche la dimensione spirituale.
Resta inoltre il fatto che quanto di meglio si possa vedere, anche con l’ausilio dell’occhio della fede, è appena l’ombra della Realtà. Ma così ha stabilito il Programmatore : quel poco che filtra dall’alto dobbiamo cercare di farcelo bastare.

[rif. www.lorenzoparolin.it L8/890]