di Lorenzo Parolin[L8/845]
Alla peste del 1575 i Veneziani reagirono mettendo in atto tutti i presidi sanitari conosciuti a quel tempo, ma impotenti di fronte a tanto flagello, reagirono anche con la preghiera comunitaria a Dio e supplicarono coralmente il Redentore di far cessare quella piaga facendo voto di costruire una chiesa a lui dedicata se fossero stati esauditi. La peste cessò e ancor oggi la terza domenica di luglio si festeggia la ricorrenza con grande solennità. Ma perché tra i tanti attributi di Cristo scegliere proprio quello di Redentore? Perché nell’antichità il redentore era colui che comperava uno schiavo e gli regalava la libertà (lo rendeva liberto). Lo schiavo non avrebbe mai potuto liberarsi da solo, perché non poteva possedere niente di suo, e quindi non avrebbe mai potuto accumulare per pagare il suo riscatto. Ora - avranno pensato i veneziani – Uno che ci ha liberati tutti dalla schiavitù del peccato (condizione insuperabile con le sole forze umane) pagando il nostro riscatto con il suo sangue, vuoi che non sia capace di liberarci dalla schiavitù di una malattia? Si sono votati dunque al “ redentore patentato ”. Oggi non v’è chi non saprebbe dire che i Veneziani erano ignoranti in medicina e che la peste cessò per cause naturali e che Cristo non c’entrava niente. Ma chi può dire che non ci sia connessione tra peste fisica e peste morale e che, chiedendo perdono dei propri peccati e invocando l’aiuto del Cristo crocifisso e risorto non ne possa venire un beneficio alla salute del corpo? Non è forse scritto in (Numeri 21,4-8) che l’unica medicina efficace contro il veleno dei serpenti mandati da Dio nel campo degli Israeliti che si erano rivoltati contro di lui e contro Mosè fu il guardare con cuore umiliato/pentito un serpente di bronzo issato su un palo al centro dell’accampamento? C’entrava forse qualcosa la vista del bronzo con il veleno dei serpenti? No; è stata la fede a generare il prodigio, così come è stata la grande fede della madre Cananea a far guarire a distanza la figlia indemoniata per mano di Gesù : la fede smuove le montagne! Dio non si vede, ma è vigile, e quando è chiamato in causa dalla fede, l’invisibile fa la differenza: le energie cosmiche gli ubbidiscono e gli effetti si vedono. Non sarebbe dunque il caso che l’umanità chiedesse coralmente perdono a Dio per la superba deriva modernista che l’ha allontanata da lui e che gli arreca offesa? Le calamità, le crisi, le disgrazie, le tragedie, l’infelicità e le moderne malattie, non saranno castighi permessi da Dio per farci rinsavire? La soluzione ai numerosi problemi che attanagliano il mondo è di tipo spirituale-amorevole.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/845]