di Lorenzo Parolin[L8/769]
Ogni uomo nasce con un carico personale speciale di doti (grazie) utili per raggiungere una meta pensata su misura per lui dal Creatore. In questo senso ognuno è predestinato /preordinato a fare la sua parte in un immenso gioco più grande di lui. Su questa predestinazione si inserisce la libertà individuale. È come se ciascuno avesse alla nascita una pista magnetica tracciata ma avesse la possibilità di allontanarsi da essa seguendo la propria volontà. L’esito finale dipende dunque dalla buona o dalla cattiva gestione di quelle grazie (qualità) ricevute. La tentazione dell’uomo è di pensare che le doti siano da usare esclusivamente a proprio vantaggio, cioè per crearsi un principato o addirittura un impero personale, ma qui sta l’errore: ciò che si riceve gratuitamente non è per noi, ma è funzionale ad una missione da compiere. La Santa Vergine ha ricevuto delle grazie specialissime, senza averle richieste (predestinazione), ha detto liberamente il suo sì: “Avvenga di me secondo la tua parola”, e le ha usate per portare a termine la missione redentiva del figlio suo, non senza sopportare un’elevata dose di sofferenze. Si è spesa per realizzare la volontà di Dio ossia il bene dell’umanità. Siamo dunque fatti per gli altri, per aiutare e amare il prossimo. Usare i doni solo per noi stessi (egoismo) è tradire la missione per cui siamo stati creati.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/769]