RESTAURARE?

di Lorenzo Parolin[L8/690]

 

Perché ristrutturare un monumento di nessun valore artistico, già logoro da non reggere gli interventi e con le fondamenta marce? Perché non demolirlo e ricostruirlo su basi più solide?
Non possiamo farlo, perché dovremmo abbattere la casa in cui abitiamo (il Sistema) senza avere dove posare il capo. Non resta che la via del restauro a d inquilini presenti , operazione oltremodo impegnativa.
Allora ha senso che i politici, gli amministratori e gli strateghi si occupino di Art. 18, di pensioni, di evasione fiscale, di legge elettorale, di aliquote fiscali, di microcriminalità, cioè di faccende di modesta importanza, e trascurino le questioni fondamentali quali la validità del concetto di democrazia, di mercato, di competizione, di moneta, di giustizia ecc. Se mettessero subito mano alle fondamenta, la struttura potrebbe crollare sugli operatori! Si noti infatti come i restauratori di case cadenti comincino con il consolidare il tetto, passino poi ad ingabbiare le murature e solo alla fine intervengano sulle fondamenta.
Non si creda però che la classe dirigente abbia in testa un progetto globale e agisca consapevolmente partendo dalle cose semplici per arrivare a quelle più impegnative, anzi, è capace solo di interventi marginali e sconnessi; tuttavia, il Regista Divino, che lavora dietro le quinte, si serve anche della loro mediocrità per far avanzare il suo grande disegno .
In ogni caso, se anche qualcuno avesse la testa sufficiente per capire che è tutto da demolire e da ricostruire a nuovo, dovrebbe avere una potenza operativa smisurata, perché incontrerebbe una resistenza feroce ai cambiamenti da parte degli attuali reggitori-sfruttatori. Meglio dunque non sbandierare l’obbiettivo finale: gli oppositori si metterebbero in allerta e diventerebbero maggiormente ostili.

 [rif. www.lorenzoparolin.it L8/690]