UOMO - RAGNO 

di Lorenzo Parolin[L1/104]

uomo-ragno

L’uomo è come un ragno dentro una vasca da bagno; finché cammina sul fondo tutto va bene, ma quando tenta di scalare le pareti lisce e verticali, scivola, cade e si fa male. L’equilibrio è stabile solo sul fondo, mentre, più i piani si fanno inclinati, più l’equilibrio diventa instabile e lo si deve mantenere aggrappandosi a viva forza.
Poiché nessun uomo è mai uscito dalla “vasca”, scalandola, più uno si trova in alto, più è a rischio di caduta e più deve faticare per tenere la posizione.
Nella vita, salire in alto vuol dire conquistare il potere, comandare, giudicare, imporre la propria volontà, arricchire mettendo i piedi sulla testa degli altri e darsi ai piaceri; perciò, fare queste scelte è come votarsi alla caduta. Le intenzioni di coloro che identificano la politica con la guida del popolo dall’alto sono ottime e ineccepibili; essi deplorano la confusione, il male, le ingiustizie; vogliono il bene del popolo, il progresso, la libertà, il benessere, la giustizia e la pace; ma, poiché si muovono verso l’alto, vanno esattamente dalla parte opposta a quella giusta e si allontanano dalla soluzione buona; inoltre, più sono efficienti nello scalare, più presto precipitano: essi hanno capito poco della vita e le loro parole finiscono per  scaldare solo l’aria che muovono. Ciò che determina i loro continui insuccessi non è il mettersi nel partito di destra piuttosto che in quello di sinistra o di centro, ma il fatto di voler esercitare il potere. Non c’è un partito buono e uno cattivo: tutti i partiti che aspirano al potere sono votati all’insuccesso, perché, dopo un po’, qualunque parete che li circonda diventa verticale.
La soluzione a tutti i problemi si trova portandosi verso il fondo della “vasca”; ogni altro luogo è a rischio di frana. Ciò equivale a farsi servitori, a contenere le esigenze economiche e a condurre una vita sobria e insensibile al richiamo del successo.

L’uomo, per contro, desidera ardentemente la gloria e la cerca affannosamente verso l’alto, ma ahimè! a suo danno, perché, ogni volta che alza le mani per cantare vittoria, perde l’equilibrio e cade nella polvere, e se si tiene aggrappato non la può gustare (non le può battere). L’unica uscita naturale dalla vasca-mondo è lo “scarico di fondo”. È stretto, buio, non si sa dove porti, richiede un atto di fede per imboccarlo, ma appena si rinunci a scalare il potere, le ricchezze e i piaceri, e ci si porti a vivere in povertà di spirito verso il fondo, dall'aumento di soddisfazione e dalla pace che si trova, si capisce che quella è la strada giusta.